30/08/16

Petrosinella (Rapunzel) rinchiusa nel Castello di Lagopesole

Introduzione:

Una femmina gravida mangia del petrosino dall ’ orto d  un  orchessa e, scovata sul fatto, le promette la creatura che darà alla luce. Viene al mondo Petrosinella, l  orchessa se la piglia e la chiude dentro una torre. Un principe se la porta  via e, grazie all  aiuto di tre ghiande, aggirano l orchessa e, portata nella casa dell’ amante, diviene principessa.

Tipi e Motivi:


  1. Una donna promette il bambino che deve partorire per rabbonire una creatura soprannaturale offesa (l’ orchessa matrina);
  2. Prigionia della fanciulla in una torre;
  3. Casa senza porte né scale (il Castello di Lagopesole);
  4. Lunghi capelli della fanciulla usati come scala per salire su una torre;
  5. Fanciulla come aiutante dell’ eroe nella fuga;
  6. Ghiande magiche da cui fuoriescono animali;
  7. Trasformazione in asino.
Trama:
C’ era una volta, tanto tempo fa, una femmina di nome Pasqualozia che, affacciata alla finestra di casa sua, che dava sul giardino di un’ Orchessa, vide una bella pianta di prezzemolo, si sentì svenire dalla voglia di mangiarlo. Tanto che, non potendo resistere, aspettò che l’ Orchessa fosse uscita di casa, si infiltrò nel giardino e ne rubò una manciata.
Quando la padrona di casa fu tornata con l’ intenzione di preparare la salsa si accorse che qualcuno era venuto a derubarla e disse: “Mi si rompa l’ osso del collo se non trovo la mano che ha rubato il mio prezzemolo e non la punisco, così che impari a mangiare nel proprio piatto e a succhiare le proprie caramelle!”
Ma Pasqualozia non appena finì le scorte di prezzemolo tornò nell’ orto dell’ Orchessa, e continuò così finché non venne colta con le mani nel sacco. E la strega, furiosa come una vipera, le gridò: “Ti ho scovato, infida ladra! Paghi forse l’ affitto per venire in quest’ orto a rubarmi le piante!? Giuro che ti manderò fino a Roma a fare la penitenza!”
La povera Pasqualozia iniziò a discolparsi spiegando che se aveva rubato il prezzemolo non era per ingordia ma perché era gravida e temeva che il bambino nascesse con una macchia di prezzemolo sulla faccia. L’ Orchessa alla fine si rabbonì e accettò di lasciarla andare con tutto il prezzemolo che voleva se in cambio le avesse dato la creatura che avrebbe partorito, che avrebbe dovuto chiamare Petrosinella se fosse nata femmina o Petrosinuccio se maschio.
Nota: In dialetto napoletano petrosino significa prezzemolo. In alcune versioni tradotte il nome della protagonista viene adattato in Prezzemolina. Nella versione dei Grimm non si parla di prezzemolo ma di una specie di campanula chiamata Rapunzel, e da qui il nome della protagonista.
Pasqualozia accettò e giurò di mantenere l ordine con una mano sull altra. Passò il tempo e giunse il momento del parto. Nacque una bellissima bambina con un ciuffo di prezzemolo sul petto, e come promesso viene chiamata Petrosinella.
La bambina crebbe velocemente e quando raggiunse l’etade dei sette anni la madre la mandò ad apprendere l’ arte del cucito dalla maestra. E ogni giorno la ragazza usciva da scuola e incontrava l’ Orchessa matrina, la quale le diceva: ”Rammenta a mamma della promessa”! E Petrosinella lo riportò alla madre, la quale le disse di rispondere dicendo: “Pigliatela!”
E l‘ inetta eseguì gl‘ ordini a puntino, e si vide rapire dalla strega, che la portò in un palazzo per fatagione senza porte né scale utilizzabili, il Castello che nella città di Lagopoesole fece erigere Fredrigo II di Svevia. Per entrare, la strega matrina gridava alla sua bambina:
Sciogli Petrosinella i tuoi capelli,
che per salir mi servirò di quelli!
E lei li gettava dalla finestra della torre, e l‘ Orchessa li usava per arrampicarvisi come fossero scale ed entrava nella torre. E passando di lì il figlio d’ un principe vide lo strano rituale e, quando l’ orchessa se ne fu andata via egli ripeté la formula magica e con quest’ inganno s’ introdusse nell’ abitazione della vergine. 
Con il tempo, i due si innamorarono, e tramarono di ubriacare con del vino la matrina e così fuggire insieme. Ma dei loro piani si accorse una commare dell’ Orchessa la quale informò l’ amica di quel che sospettava e le disse di far attenzione a quel che passava.
Questa le disse di stare tranquilla, perché Petrosinella non sarebbe mai potuta fuggire senza tre nocelle magiche che teneva nascoste nella trave della cucina. E Petrosinella, che teneva le orecchie sempre aperte, sentì tutto il ragionamento.
E ubriacata l’ Orchessa e prese le nocelle, se ne scappò con una scala intessuta di seta dalla finestra del castello, insieme all’ amato principe. Ma svegliata dalla commare, l’ Orchessa si mise a rincorrere i due innamorati. Li quali, veduto il grave pericolo che incombeva dietro di loro, gettarono dietro di loro una noce e ne uscì un cane. Ma con una focaccia l’ Orchessa lo rabbonì e ritornò all’ inseguimento.
Ma Petrosinella, vedendosi rincorrere, gettò la seconda ghianda. E ne uscì un leone pronto a ingoiare l’ Orchessa. Ma questa si trasformò in un’ asina e passò di nuovo d’ innanzi al leone il quale credendola un’ asina se ne andò. E lei continuò ad inseguirli con la pelle d’ asino indosso. Petrosinella allora gettò la terza ghianda e ne uscì un lupo, il quale senza perdere tempo si inghiottì l’ Orchessa come se fosse stata un’ asina. E gli innamorati, finalmente fuori dai guai, se ne tornarono calmi calmi al regno del principe dove questi, con la benedizione del padre, se la prese in moglie. Così provarono dopo tante tempeste di difficoltà che
Una sola ora di bel tempo può far dimenticare centenni di tempeste.

Interpretazione:




Il motivo della fanciulla rinchiusa in una torre è davvero antichissimo, e si può ricondurre al mito greco di Danae rinchiusa in una torre dal padre geloso, mente l'elemento della creatura nata dopo aver mangiato una pianta è addirittura più antico, e si ritrova nell’ Epopea di Etana di epoca babilonese, dove Balihu viene concepito dopo che la madre mangia il frutto della concezione rubato dal marito Etana agli Dèi.
Ma la fiaba di Rapunzel - Petrosinella è senza ombra di dubbio originaria dell' Italia. La più antica variante scritta è una novella o cunto scritto dal lucano Giambattista Basile nel suo libro Lo Cunto de li Cunti ovvero lo trattenemiento de li piccirielli (Il Racconto dei Racconti ossia l’ intrattenimento dei piccoli), una raccolta di ben 50 fiabe tradizionali della nostra Penisola dalla Sicilia alla Lombardia. Molte altre delle sue fiabe sono poi tratte dalla tradizione africana, probabilmente raccontate da schiavi mori al nostro scrittore.
Basile chiama la protagonista Petrosinella dal petrosino, nome locale per il prezzemolo, che gioca un ruolo fondamentale nella prima parte della fiaba, caratteristica che distingue il racconto dalle classiche e diffusissime fiabe di principesse rinchiuse in una torre.
Dalla tradizione italiana provengono favole simili, sebbene con leggere variazioni: Prunella, Prezzemolina e Bianca-Come-Neve-Rossa-Come-Sangue.
Successivamente, forse attraverso la versione francese Persinette, è arrivata ai fratelli Grimm che l’ hanno intitolata Rapunzel. Varie fiabe inglesi hanno tematiche simili: Cherry, Parsley, Puddocky.
La fiaba di Rapunzel è una metafora della maturazione della donna.
Iniziamo dicendo che il prezzemolo applicato alle mammelle della donna ha la capacità di far regredire il latte. Quindi inizia la maturazione della bambina, la quale dovrà distaccarsi dal seno materno per iniziare lo svezzamento.
Nelle culture antiche africane con l’ inizio dello svezzamento il bambino inizia ad essere accudito dalle nonne e dalle zie invece che dalle madri biologiche. L’ Orchessa è indicata dalla favola come la madrina di battessimo della fanciulla, quindi a tutti gli effetti un membro della famiglia per via della parentela fittizia venutasi a creare con il rito del battesimo. In una delle versioni siciliane Mamma Draga è indicata come madre biologica di Prezzemolina e curiosamente l’ amante di questa si riferisce a lei chiamandola sorella. Probabilmente la fiaba siciliana si è evoluta dalla storia di due innamorati strettamente imparentati che quindi non potevano celebrare il matrimonio ma che, uccisa la madre di lei e raggirata la madre di lui, riusciranno a coronare il loro sogno d’ amore.
Ora Petrosinella nel cunto viene rinchiusa nel Castello di Lagopesole (Avigliano, PZ), ma probabilmente si tratta di una scelta deliberata di Basile e in ogni caso non è parte rilevante della trama. E’ però rilevante che l’ abitazione non abbia né porte né scale (una descrizione che tra l’ altro non risponde al suddetto Castello). In una versione originaria si trattava probabilmente di una Casa in cui le giovani ancora vergini venivano rinchiuse per il periodo dell’ iniziazione prima del matrimonio, e dove erano tenute ad astenersi dai rapporti sessuali. Nella versione di Italo Calvino abbiamo un cugino adottivo di Prezzemolina che le chiede di baciarlo, e rimane contento nel vedere la forza di carattere con cui la fanciulla si rifiuta di cedere. Ma verosimilmente Memè (questo è il nome che Calvino gli dà) non le chiedeva un semplice bacio, ma molto di più.
Petrosinella in Basile è molto più umana e non ha la forza di carattere di resistere all’ attrazione dell’ uomo fino a rimanerne gravida. Nella prima edizione dei Grimm abbiamo uno scenario ancora più verosimile, ma peggiore, in cui il principe abusa di Rapunzel.
Adesso Petrosinella deve sfuggire alle sacerdotesse che si prendono cura di lei e delle altre vergini prima del matrimonio, e per farlo sfrutta le arti magiche che ha appreso da loro. Alla fine lei ha la meglio e può sposarsi felicemente.
Nella verisone di Calvino abbiamo riferimento a cannibalismo. Prezzemolina infatti cucina in un calderone le fate che nella fiaba prendono il posto dell’ Orchessa in Basile. Nulla di strano. Nei rituali antichi mangiare le carni di qualcuno significava assumerne i poteri magici - e infatti Prezzemolina prende la proprietà del castello delle sue vittime.
Dunque nelle sue innumerevoli varianti Petrosinella è la metafora dell’ iniziazione delle fanciulle alla vita adulta e della trasgressione del voto di castità.